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al testo di Michele Gentile
De che stamo a parl
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De che stamo a parla' Amico mio de come campo io che non c' ho piu' rispetto manco pe' Dio. E’ stata sta vita a famme capi' come funziona er monno m' ha detto " a Ci'" o te sveji o te ne vai affonno. De che stamo a parla'. Sapessi li mostri che c' ho n’ testa io; le notti senza stelle li morsi sulla pelle e piantati in mezzo ar core du occhi che fanno ancora piu' rumore. La gente che ho visto anna' via senza n' briciolo de poesia. Le lacrime raccolte e poi versate pe' chi avrebbe meritato solo inverni e nisuna estate. Mano mano finivo de capi' finivo de parla' finivo de mori' pè anna' lontano. A nun ave' pietà' semmai me l' hanno insegnato: le botte che ho preso quando m' hanno menato gli amori finiti quando m' hanno rinnegato le vorte che ho pregato e che gnisuno m' ha ascoltato
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